Il Signor Radio, Mister Fibra e il terzo incomodo

Immaginiamo i nostri paesi come un territorio senza internet o comunque dove l’unica infrastruttura esistente è quella ADSL e decidiamo di porre soluzione al problema.

Prima di tutto stiliamo degli obiettivi: che tipo di servizio vogliamo realizzare, cosa deve permettere, quali caratteristiche minime deve avere.

Deve essere “il più veloce del mondo”? Penso di no, realisticamente.
Deve superare “nel numero” quello di altri territori? Non penso che sia fondamentale.
Deve essere “come in centro a Milano”? Ci sono valide ragioni per dire che non sarebbe sensato.

L’obiettivo potrebbe essere avere un collegamento internet stabile, capillare e che permetta di usufruire dei servizi essenziali nei vari aspetti della nostra vita: lavoro, scuola, svago, contenuti audio/video, tv, ….

Decidiamo ora quanto dobbiamo spendere come comunità e come cittadini.

Come comunità… 0. Dobbiamo spendere 0. Perché le aziende private in Italia investono e devono investire per erogare questi servizi, anche se alcuni non lo fanno.
Le comunità e le Pubbliche Amministrazioni possono e devono rendere più agevole la realizzazione mettendo a disposizione permessi, infrastrutture di base, ecc.

Come cittadinoun prezzo giusto.
Dal 2019 ad oggi in Italia il prezzo medio per i collegamenti internet fissi è sceso del 22%. In Spagna del 4%. In UK è aumentato.
In Italia continuano ad esserci aziende che lavorano nel settore, dipendenti che vivono grazie a questo settore, infrastrutture su cui investire e lavori di qualità da fare, perché tocchiamo strade, cavidotti, tralicci…
Siamo sicuri che voler scendere sotto i 30 €/mese sia saggio e corretto? Siamo sicuri che internet valga meno di un caffè al giorno?

A questo punto scateniamo gli attori.

MISTER FIBRA dice che i suoi investimenti costano molto ed i lavori sono lenti, che alla fine può farci avere il servizio a 19 €/mese e darci una velocità siderale, in buona parte totalmente inutile.
Di solito quando arriva serve non più del 50% dei nostri edifici e si dimentica delle frazioni.
Ah, Mister Fibra di solito chiede anche qualcosina allo Stato per muoversi…

Il SIGNOR RADIO, che è nato nel nostro territorio, dice che può arrivare nel giro di qualche mese, per lui ogni casa del territorio è importante e quindi progetta per coprire tutto (frazioni, borgate, cascine, …) ed offrire un servizio con una velocità ampiamente adeguata per usufruire dei contenuti sopra descritti.
Investe di tasca sua e poi chiede 25€, 30€ o 35 €/mese.

A volte il signor Radio si comporta in modo diverso, in questo caso chiamiamolo DOTTOR RADIO… e scende a pochi € al mese; però quando è Dottor Radio non copre mai tutto il territorio, non eroga assistenza e chiede sempre contributo alle Pubbliche Amministrazioni.
Lo fa perché dice che internet deve essere pagato poco.

 

Chi scegliamo?

 

Caro cliente, nel tuo paese decine di persone hanno scelto il signor Radio e il signor Radio ha coperto parti del tuo comune che neanche sai che esistono, investendo con ripetitori dedicati.
Forse proprio nel tuo comune ha installato 5 o 6 ripetitori, per superare le colline ed entrare nelle valli nascoste. Anche quando a chiedere il servizio era un gruppo di 3 case isolate, ha cercato una soluzione.
Non ha mai fatto mancare professionalità, qualità ed assistenza e non ti ha mai chiesto un Euro più di quanto promesso.

Spero che nel tuo comune arrivi presto Mister Fibra, ma i suoi piani sono misteriosi e insondabili. Fino a quel momento non sentirti svantaggiato perché i tuoi figli grazie al signor Radio possono studiare online, potete lavorare e guardare i film.

Grazie al canone che paghi il signor Radio riesce a “fare azienda”, il vero orgoglio del territorio.

E se arriva Dottor Radio, pensa al tuo lavoro… se il prezzo delle tue realizzazioni calasse del 70-80%… riusciresti a sopravvivere? Chi pagherebbe: la qualità, i tuoi colleghi e dipendenti… forse lo Stato?

Il Signor Radio, Mister Fibra e il terzo incomodo, ICCOM
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